Il botulino nelle malattie come la distonia, l'ictus e il blefarospasmo

Il botulino sta avendo sempre piu' successo nell' ambito medico non strettamente legato alla chirurgia estetica, nelle malattie come la distonia, l'ictus e il blefarospasmo. E' tornato sull'argomento il professor Niccolò Scuderi dell'Università La Sapienza di Roma rilasciando un'intervista all' Ansa a proposito dell' utilizzo della tossina botulinica.
"Il botulino è il miglior prodotto di cui disponiamo per trattare una contrazione muscolare, perfino se causata da ictus"."Ovviamente le dosi sono differenti, continua il professor Scuderi, se utilizziamo il botulino nei trattamenti non estetici le dosi sono doppie, una fiala per uso terapeutico parte almeno da 100 unità contro le 50 delle altre".
Il botulino viene utilizzato ad esempio nel blefarospasmo, quella patologia caratterizzata dalla chiusura persistente e involontaria delle palpebre, oppure per gli spasmi della laringe, nello strabismo, nella distonia cervicale che non permette il controllo dei muscoli del capo e del collo e anche per l'eccessiva sudorazione. Clamoroso è stato il caso dell'australiano Russell McPhee colpito da ictus a 26 anni e tornato a camminare, seppur in maniera difficoltosa, a 49 anni grazie alle iniezioni di botulino."Si trattava per il caso dell' austrialiano - dice Scuderi - di una paralisi spastica e non flaccida, condizione in cui invece il muscolo non può piu' essere utilizzato. Comunque si tratta di un risultato sorprendente, visto che il botulino è stato utilizzato a piu' di 20 anni dalla paralisi. Nell'uso clinico, diffuso anche in Italia, le applicazioni a scopo terapeutico iniziano invece subito dopo la paralisi".