
«Quando invecchiamo, accade il contrario: le guance si inflaccidiscono, vanno all' ingu', iniziamo ad accumulare volume intorno a mento e collo. In un viso giovane la pienezza è negli zigomi, mentre invecchiando si concentra sul mento». Attenzione: la perdita di "grasso sano" può iniziare già verso la fine dei 20 anni, avverte Prager. «Tutto - assicura - dipende dallo stile di vita. Ma è dai 30 che lo svuotamento delle guance inizia a farsi evidente, specie nelle persone che fanno molte diete e troppo sport, proprio come le celebrità del cinema e della musica».
Così sul mercato si sono moltiplicati i filler iniettabili: i più popolari a base di acido ialuronico o di botulino. Si tratta di interventi temporanei, che durano un anno e sono perfettamente reversibili. Case cosmetiche, industrie farmaceutiche e chirurghi fanno a gara per creare il prodotto migliore e regalare alle donne guance tonde e piene. Non solo: con il trattamento gonfia-zigomi la pelle sul mento si rialza automaticamente e le linee naso-bocca spariscono. Oltretutto in questo modo le celebrità possono dire, in completa onestà, di non esseri sottoposte ad alcun trattamento di chirurgia plastica. Se ben applicati i filler possono regalare un sottile effetto ringiovanente, ma a volte anche una sorprendente faccia colma di rotondità, cosa abbastanza comune fra le dive non più giovanissime.
A volte si usa anche il grasso delle stesse pazienti, prelevato e impiantato dove serve. Ma in casi estremi il trattamento regala un aspetto tumefatto e non sempre è possibile prelevare grasso dalle pazienti, specialmente quelle magre. Eccessi legati al fatto che "il grasso è imprevedibile, l'organismo usa quello impiantato, e così molti medici tendono a metterne troppo" sottolinea il chirurgo plastico britannico Rajiv Grover. Anche moltiplicare i siti delle punturine di filler di botulino (alle tempie, intorno agli occhi) rischia di provocare un effetto-maschera decisamente grottesco. "Uno dei più grossi errori con i filler è voler creare qualcosa che prima non c'era", dice Prager. L'antidoto? Andare dal chirurgo con una foto di quando si avevano 30 anni, suggeriscono gli esperti. Così si eviteranno trasformazioni eccessive.